Rapporti con servizi territoriali, famiglie, ASL

Rapporti con i servizi territoriali

La Comunità nell’ottica del lavoro di rete è parte integrante del territorio e sviluppa connessioni significative con i servizi, le associazioni e le agenzie pedagogiche e formative presenti nella comunità locale, contribuendo alla realizzazione di iniziative specifiche, in particolare i Servizi Sociali dei Comuni, gli Uffici del Servizio Sociale per Minorenni del Ministero di Giustizia, le Aziende per i Servizi Sanitari, gli Istituti scolastici frequentati dai minori accolti, le diverse agenzie territoriali culturali, ricreative, educative e del tempo libero, le imprese del territorio per eventuali attività educative di orientamento al lavoro, ecc.

Rapporti con le famiglie

  1. L’équipe deve favorire, ove è possibile, i rapporti tra i minori e le loro famiglie. A tale scopo, nel rispetto della vita comunitaria e degli impegni assunti dagli ospiti, le visite dovranno essere concordate, per ciascuno in maniera individualizzata, in ambienti differenti da quelli della struttura.
  2. I periodi di permanenza presso le famiglie (fine settimana, festività) non previste nel P.E.I. o nel decreto del T.M., dovranno essere autorizzate dall’autorità che ha disposto l’inserimento. Brevi permessi riguardanti ordinarie attività quotidiane, saranno concessi a cura del Responsabile di Struttura;
  3. L’Assistente Sociale responsabile del caso, in collaborazione con il Responsabile e il Coordinatore di struttura, ha il compito di sostenere la famiglia di origine e attivare tutti gli opportuni interventi, in previsione e preparazione del rientro in famiglia del minore.

Rapporti con la ASL

Per quanto riguarda l’aspetto sanitario a favore dei minori ospiti, si farà riferimento alla A.S.L., nello specifico con l’Unità di Neuropsichiatria Territoriale (UONPIA) ed eventualmente con la Clinica di Neuropsichiatria Infantile di riferimento del minore e in collaborazione costante con neuropsichiatra e psicoterapeuta dell’équipe.